lunedì 10 febbraio 2014

Ti avvolgo di colore

Ti avvolgo di colore, mio piccolo Aris, perchè mi piace tenerti addosso, mi piace annusarti, mi piace sentire le tue manine contro la mia pelle, mi piace che ti piaccia.

Ho iniziato a portarti quando c'era la piccola Maya, che aveva solo un marsupio e un pareo che facevo su in un modo tutto sbagliato, ma chi lo sapeva che poi internet sarebbe diventato un'enciclopedia; ho iniziato a portarti col piccolo Alex, che aveva una micasling orrenda e scomoda; ho iniziato a portarti nel pancione, che aveva un pareo (sempre lo stesso) a sostenerlo avanti e indietro dalla spiaggia prima che tu nascessi. E poi sei nato, ti ho portato in braccio e ho portato la tua placenta in una borsa, fino al giorno in cui il tuo cordone si è staccato e tu sei entrato in fascia, e l'osteopata mi diceva: "Questo bimbo non ha ancora capito di essere nato".



Adesso lo sai bene, di essere nato, di essere tu, anche se ogni tanto di notte sono convinta che te ne dimentichi e pensi ancora di essere là dove non esiste il tempo. Adesso ti porto con fasce di mille colori.


Proseguono intanto i miei tentativi di rendere più chiaro lo scorrere del tempo per il cinquenne:




2 commenti:

  1. Non mi stancherei mai di portare neppure io... peccato quasi che crescano!

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    Risposte
    1. Hai ragione... crescono davvero in fretta; mi consolo col fatto che Aris è proprio piccino di misura, quindi pesa relativamente anche ora che ha quasi 17 mesi!!

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