Ieri sera sono stata alla presentazione del nuovo libro di Bruno Barbieri (per chi non sapesse chi sia, è uno chef che partecipa ad una trasmissione televisiva), che è un libro a metà tra un ricettario e un'autobiografia, e che presenta una novità nel suo genere: le ricette non sono accompagnate da fotografie del piatto finito, ma da illustrazioni. E non sono illustrazioni qualsiasi: sono state realizzate da Marina Cremonini, la mia cara amica di cui ho già raccontato anche nel post su Querciantica.
Sono andata alla presentazione con Aris, che dopo alcuni minuti si è stancato di stare fermo e in silenzio; così mentre Bruno Barbieri raccontava di sè e di Marina, sono uscita dalla sala eventi e sono rimasta tra gli scaffali della libreria. Qui c'erano non solo libri, ma anche moltissimi utensili da cucina.
Accanto ad uno scaffale c'era un tavolino con appoggiati sopra degli opuscoli di una marca di design per attrezzature da cucina. Aris ha iniziato a prenderne un po' per volta e a metterli sopra le pile di libri degli altri scaffali.
Sul momento ho pensato che stesse facendo casino, e mano a mano che lui li spostava poi io li rimettevo al loro posto sul tavolino. Ma lui ricominciava da capo, e in modo sistematico li rimetteva sopra le pile di libri, a mucchi. L'ho lasciato fare per varie volte, in modo che si intrattenesse fino alla
conclusione della serata, e ho così avuto modo di osservarlo: usava un certo criterio per spostare i volantini e si ostinava ad impilarli sugli altri libri.
Dopo un po' ho capito che li stava mettendo in ordine: per lui non c'era differenza tra opuscolo e libro, e tutti gli altri libri della libreria si trovavano impilati in file precise, così cercava di mettere bene a posto anche i depliant. Esattamente come sostiene Maria Montessori, sulle esigenze di armonia dei bambini, anche i più piccoli amano e tentano di riprodurre un preciso ordine.
Da Il segreto dell'infanzia (cap. VIII - L'ordine): uno dei periodi sensitivi più importanti e il più misterioso è quello che rende il bambino sensibilissimo all'ordine. Questa sensibilità si manifesta già dal primo anno di vita e si prolunga anche durante il secondo.
E ancora: L'ordine delle cose vuol dire conoscere il collocamento degli oggetti nell'ambiente, ricordare il luogo ove ciascuno di essi si trova.
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