Busy books

Ho deciso di raccogliere qui i post sui miei libricini in stoffa. Iniziano ad essere tanti (non i post, ma i libretti che ho cucito e che continuo a cucire), così ho pensato di dare un senso e un'organicità a tutto ciò.

Ripartiamo dal principio: che cos'è un libro tattile? 
Il nome parla da sé: è un libro da toccare, da maneggiare, fatto di tessuto. Alcune volte li ho chiamati busy book, perché è un altro modo di identificarli, ma vengono chiamati anche Activity book o Quiet book. Sono tutti nomi che rimandano al fatto che non sono libri da leggere in senso stretto, ma da 'usare'.
Si potrebbe discutere sulle diverse sfumature che esistono tra un libro strettamente tattile e un activity book: un libro tattile è basato principalmente proprio sul tatto, quindi di solito contiene materiali diversi, sia nel senso di tessuti diversi (cotone, lana, tulle, tela, spugna, ecc), sia di altri materiali come bottoni, perline, ecc.


Invece un busy/activity book presuppone che offra delle attività da fare, con cui il bimbo si tiene impegnato (busy), ma anche tranquillamente concentrato (quiet).


Ma a me piace usare indifferentemente i vari nomi, perché trovo che queste idee si intreccino tra loro: un libretto che prevede una parte attiva (gioco) del bambino non può prescindere dal tatto, e un libro tattile diventa di fatto un'attività a tutti gli effetti.

Perché un libro tattile?
Il primissimo che ho cucito è nato come una pura coccola per me e il mio bimbo. Cucire mi piace, progettarlo mi ha divertita, offrirgli un oggetto morbido fatto da me mi è sembrato come dicevo una coccola (e metterci dentro un po' di noi, della nostra relazione aveva il senso del fotografare momenti importanti e speciali).


Ma oltre a ciò c'era anche l'idea di mettergli in mano un libro, quando ancora non avrebbe saputo tenerne in mano uno "normale". Perché non importa se non è in carta, ma in tessuto, se non contiene parole stampate, ma ritagli e piccoli oggetti in rilievo: di fatto è un libro, con tanto di pagine da voltare, di pensieri e riflessioni dell'autrice, di storie da inventare ogni volta – o da ricostruire -, di emozioni che suscita.
Ha un verso, ma anche no; si sfoglia, ma anche no; si usa come un libro, ma anche no. Insomma, è un oggetto con una sua dignità di libro a tutti gli effetti, adatto però anche ai piccolissimi. E' una sedia col cuscino, un paio di forbici dalla punta arrotondata, un mobile con gli spigoli stondati: un libro, ma un po' più comodo.



Avviamento alla lettura:
con lettura intendo anche solo lo sfogliare un libro per guardare le figure, ben prima di saper leggere, e il farsi leggere un libro da altri. I libri tattili possono essere lasciati in mano ai bimbi, che se li guardano per conto loro, così come possono essere "letti" insieme.

Quando i bimbi crescono ed iniziano ad interessarsi ai libri di carta, a saperli maneggiare, ho notato che tendono ad abbandonare i libri tattili, salvo poi recuperarli più avanti (in particolare quelli più orientati alla componente activity più evidente), riscoprendo nuove sfaccettature delle opportunità che offre un oggetto-libro artigianale.

I post sui miei libri tattili:

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